13. La bellezza della sottomissione biblica
È probabile che tu abbia già sentito le tristi e sconfortanti statistiche su scala mondiale che affermano che 1 matrimonio su 2 finisce con il divorzio. Recenti studi hanno anche dimostrato che la percentuale più attendibile di divorzi tra i credenti, pur non essendo così alta come quella tra i non credenti (50%) si aggira però intorno al 33% (1 credente su 3 divorzia), una percentuale questa che risulta comunque dolorosamente troppo alta!
Non dobbiamo pensare che sia più facile tenere in vita un matrimonio cristiano rispetto a quello non cristiano. Anzi, le battaglie che arrivano dall’esterno e dall’interno, per certi versi, sono anche maggiori trai credenti. La domanda oggi è, quale è la salute del tuo matrimonio? O, per chi vorrebbe, ma non è ancora sposato, su quali basi pensi di fondare il tuo matrimonio?
Il matrimonio come istituzione divina tra uomo e donna è il nucleo vitale di ogni famiglia e chiesa. Ma, affinché il matrimonio sia ciò che Dio ha stabilito che debba essere, ossia una prefigurazione terrena dell’unione celeste tra Cristo e la chiesa, ci sono due “binari” fondamentali su cui esso deve viaggiare. Paolo dal v. 22 definisce il contributo biblico delle mogli prima, per passare dal v.25 in poi a trattare il contributo biblico che marito deve dare.
Oggetto di questo sermone sarà soltanto il primo di questi due binari matrimoniali, pertinente al ruolo della moglie, ossia:
1. Il come deve esser esercitata la sottomissione
2. Il perché deve esser esercitata la sottomissione