02. Dio la nostra forte rocca

In tempi di difficoltà, la chiesa del Signore è tornata più volte al Salmo 46 per trovare conforto nelle sue eterne verità. Si dice che Martin Lutero durante i periodi bui e pericolosi della Riforma in cui era terribilmente scoraggiato e depresso, (non solo per la lotta contro le eresie e l’inquisizione romana, ma anche per gli spaventi e le morti portate dalla peste bubbonica del 1527), Lutero soleva rivolgersi al suo amico e collega Filippo Melantone dicendo: "Vieni, Filippo, cantiamo il quarantaseiesimo Salmo." Lutero fu così segnato da questo salmo al punto da scrivere il famoso inno "Forte Rocca è il Nostro Dio."

Ed oggi, il Salmo 46 è ancora il nostro conforto a cui correre in un tempo difficile come il nostro. Cosa ci riserverà questo 2022? Dovremo ancora quest’anno vivere tempi d’incertezza per la pandemia e piangere a lungo i nostri morti? Peggiorerà ancora la crisi economica? E le agitazioni sociali, si placheranno o diverranno sempre più violente? Per non parlare delle calamità naturali a cui assistiamo e andremo incontro a detta degli studiosi.

Questo Salmo invita tutti noi a riporre la nostra fiducia in Dio soltanto. Esso passa dal considerare il collasso cosmico (vv. 1–3) ai tumulti sociopolitici (vv. 4–7), per poi indirizzare il credente a trovare riposo nell'intervento divino (vv. 8–11).

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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