11. Chiamati ad imitare Dio

Un antico proverbio dice, "tale padre, tale figlio." Esso allude al fatto che il figlio si assomiglia a suo padre. Che lo si riconosca o no, sono i genitori (mamma e papà) a formare e influenzare in grande parte il carattere dei propri figli. Certo, i figli non saranno mai la fotocopia perfetta dei genitori, tuttavia, i figli sono la lettera vivente che molti leggeranno, lettera scritta dai genitori per un tempo in cui essi non ci saranno più!

Siccome per grazia e attraverso la fede i veri credenti sono figli adottivi di Dio e non più figli del padre biologico, o naturale, Adamo, Paolo giustamente esorta i credenti a seguire l’esempio di Dio, emulando il suo carattere e i suoi attributi in tutto ciò si fa, proprio come un figlio cresce imitando il proprio genitore.

Imitare Dio significa nient’altro che cominciare a riflettere ciò che i salvati in Cristo sono. Non più pagani, morti nel peccato, schiavi dei desideri della carne, ma in quanto vivificati e rinnovati in Cristo, la loro identità e orientamento sono cambiati. Dunque, essi sono chiamati a riflettere questo cambiamento imitando in giustizia e santità Colui che li ha cambiati.

Per cui, prendendo i due imperativi reggenti, “camminate,” impiegati da Paolo nei versi 2 e 8, riassumiamo in due punti il passaggio odierno, nel quale l’apostolo esorta i cradenti a:

1. Camminare nell’amore di Cristo (v. 2)
2. Camminare nella luce di Cristo (vv. 3-14)

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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