23. Neppure io ti condanno!

La storia della miseria umana è piena di grandi peccati perdonati dalla misericordia divina e di altrettanti peccatori trasformati dalla grazia e di Dio. Uno tra tutti, Saulo da Tarso, che, da acerrimo persecutore della chiesa, divenne l’apostolo di Cristo a cui dobbiamo 12 dei 27 libri del Nuovo Testamento. E poi ci siamo noi, i nati nemici di Dio ed ora salvati e amici di Cristo!

L’episodio odierno della donna colta in adulterio e trascinata davanti a Gesù (per incastrarlo) ricorda per certi versi l’incontro tra Gesù e un’altra peccatrice: la Samaritana al pozzo (Gv 4). In entrambi gli episodi il Signore si rivela come il Salvatore compassionevole e misericordioso, Colui che offre la Sua giustizia divina e il suo perdono al più grande dei peccatori.

Come afferma Agostino commentando il passo odierno, alla fine dello “scontro” tra Gesù e i capi religiosi vediamo che “rimangono solo in due: la misera della donna e la misericordia di Dio”. E come fu allora, la medesima scena continua a ripetersi ancora oggi. Ancora oggi vediamo che

1.      La giustizia divina rigettata
2.      La miseria del peccatore palesata
3.      La misericordia divina accordata

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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