16. Io Sono, non temete!
Sin qui Giovanni ci ha comunicato che Gesù trasformò l'acqua in vino alle nozze di Cana. Purificò il tempio di Gerusalemme dai mercanti e dai cambiavalute che lo profanavano. Guarì il figlio di un funzionario regio e guarì un uomo che era stato un invalido per trentotto anni. In tutti questi miracoli, Gesù ha dimostrato di essere la Parola fattasi carne e il Figlio di Dio che è venuto nel mondo per concedere la vita eterna, risuscitare i morti nel peccato e creare la fede (fiducia) che egli è il Redentore e Messia promesso in tutto l'Antico Testamento. Nell’ultimo sermone di questa serie abbiamo visto Gesù sfamare miracolosamente con cinque pani d'orzo e due pesciolini migliaia di persone. E con tale drammatico miracolo Egli si è mostrato come il nuovo Mosè che guida il popolo di Dio verso un nuovo esodo spirituale.
E poi, come leggiamo nel passo odierno, quella stessa notte, Gesù attraversa miracolosamente il Mare di Galilea nel bel mezzo di una tempesta per soccorrere i suoi discepoli. Dall’odierno passaggio possiamo comprendere come Cristo non è soltanto interessato alla nostra nuova nascita spirituale del peccatore! Ma così come ogni genitore gioisce quando il proprio neonato cresce d’un centimetro o prende un sol chilo in segno di una buona salute, analogamente Cristo è altrettanto interessato alla nostra crescita spirituale, crescita che spesso avviene attraverso le difficoltà di questa vita, difficoltà che Cristo usa per provarci, accrescere e fortificare la nostra fede, per concederci di portare più frutto alla Sua gloria.
Infatti, possiamo veder emergere da questo quinto segno miracoloso tre incoraggianti verità:
1. Cristo decreta la nostra tempesta
2. Cristo è presente nella nostra tempesta
3. Cristo ci libera dalla nostra tempesta