02. L’ascensione: il Dio-uomo che ci attende in gloria

Nel corso dei secoli, purtroppo, l’attenzione della chiesa è andata via via focalizzandosi maggiormente verso la commemorazione della nascita (Natale), la morte (Venerdì Santo) e la risurrezione (Pasqua) di Cristo, trascurando il significato dell'ascensione. Oggigiorno si tende ad assumere erroneamente che l'ascensione di Cristo in gloria sia semplicemente una sorta di “Una volta che Gesù ha finito sulla terra, se né tornato da dove è venuto.” Di conseguenza, se non diamo il giusto peso teologico all’ascensione di Cristo, manchiamo di cogliere le sue importanti implicazioni pastorali. L’ascensione è un evento chiave da mettere ben a fuoco nel quadro più completo dell’opera redentiva di Cristo, avente una profonda importanza per la vita terrena ed eterna dei credenti.

L’ascensione è si la meta finale del ministero terreno di Gesù Cristo, ma essa è anche l’inizio del Suo perpetuo ministero celeste. L’ascensione è come una cerniera che collega l’opera terrena con l’opera celeste di Cristo.

Dunque, facendo eco alla gloria della risurrezione, in questo sermone vediamo la gloria dell’ascensione di Cristo soffermandoci su tre aspetti in particolare:

1. L’entrata nel Santuario Celeste
2. L’inaugurazione del Nuovo Patto
3. La costituzione del Nuovo Popolo

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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01. La risurrezione: dove la vergona della croce muta in gloria eterna