16. Il lavoro più difficile al mondo: educare i figli
Testo: Efesini 6:1-4
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Come leggiamo in Romani 1, il peccato non ha soltanto corrotto le più basilari relazioni nella società, ma ha anche deturpato i rapporti familiari, portando i figli a ribellarsi contro i propri genitori (v. 30) e i genitori a non esser più in grado di educare amorevolmente i propri figli. Ma, la bellezza del Vangelo e la grazia di Dio ci sono stati dati per riportare l’ordine nel disordine. Infatti, quando la grazia divina opera mediante lo Spirito attraverso la Parola, non solo salva e prepara i peccatori per l'eternità, ma agisce anche sul loro cuore per preparargli in questa vita terrena a ricoprire al meglio i ruoli che Dio ha delegato loro.
Mentre nel capitolo 5 Paolo ha descritto in che modo il rapporto tra marito e moglie dovrebbe riflettere il rapporto tra Gesù Cristo e la chiesa, nel capitolo 6, ci mostra come deve esser riflessa la nostra nuova identità in Cristo nel rapporto figli-genitori, essendo quest’ultimo espressione terrena del rapporto tra Dio Padre e Dio Figlio. Per la grazia di Dio in Cristo siamo passati dall’esser figli della disubbidienza a figli di Dio, e sempre per grazia di Dio siamo chiamati ad allevare i nostri figli “nel Signore” e per il Signore sull’esempio di Dio Padre che cura il Suo Popolo.
Dunque, oggi, in tre punti, vediamo come i padri sono chiamati a discepolare i figli del Patto, soffermandoci su:
1. I requisiti del padre
2. Il mandato dato al padre
3. I mezzi usati dal padre per educare i figli del Patto