06. L’amore di Dio per l’umanità peccatrice
Testo: Giovanni 3:16-21
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La tragedia che ne consegue dal nostro peccato non è solo il debito eterno verso Dio e l’eterna ira di Dio accumulata contro di noi, ma, tragedia su tragedia, la nostra natura di peccato con cui nasciamo e che ci condanna, ci rende ciechi al nostro stesso peccato, alla nostra colpa e soprattutto, all’amore di Dio!
Senza dubbio, meritiamo tutti l'ira eterna di Dio. Ma, grazie a Dio, la santa e giusta ira di Dio non è la fine della storia. Dio è anche amore.
Dio, dunque, nel Suo incomprensibile amore per un mondo che lo ha rigettato, compie la Sua salvezza sovrana salvando peccatori, liberandoli dall'ira di Dio a venire. In nessun altro testo biblico questa missione salvifica di Gesù Cristo mossa dall’amore di Dio per i peccatori è riassunta meglio che nelle parole di Giovanni 3:16, che Lutero ha definito “la Bibbia in miniatura” perché contiene il cuore del messaggio d’amore di Dio per il peccatore. Giovanni infatti scrive, “[in questo modo, dunque], Dio ha dimostrato di amare tanto il mondo [cioè la non amabile umanità corrotta: al punto], che ha dato il suo unigenito Figlio [cioè lo ha fatto innalzare sulla croce al posto nostro], affinché chiunque crede in lui [cioè guarda a Lui con fede, come gli israeliti guardarono al serpente di bronzo innalzato da Mosè] non perisca [cioè non beva l’ira di Dio e non si privi della comunione con Dio perdendo le benedizioni divine sia in quest’epoca che in quella a venire], ma abbia vita eterna [cioè conosca Dio e sia in comunione intima con Lui].
La nostra espiazione e salvezza operata da Cristo, dalla A alla Z è interamente radicata nell'amore di Dio per il peccatore ribelle. In questo sermone ci concentriamo sull’amore di Dio per il peccatore, nello specifico vedremo:
1. L’intensità dell’amore di Dio
2. L’estensione dell’amore di Dio
3. Lo scopo dell’amore di Dio