Chiesa Pietra Vivente

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29. L’opera del Buon Pastore

Testo: Giovanni 10:11-21

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Giovanni 10:11-21 | L'opera del Buon Pastore Rev. Vincenzo Coluccia

Sembra che tra tutte le creature a quattro zampe, le pecore siano le meno brillanti (intelligenti). Infatti, se lasciate a sé stesse e incustodite, le pecore possono facilmente perdersi, diventare facili prede per i lupi o altri predatori, o addirittura gettarsi da un dirupo, perché non riescono a discernere il pericolo. Questo è il motivo per cui tali animali hanno bisogno di pastori.

Il fatto che le Scritture paragonino i credenti alle pecore dovrebbe farci riflettere non poco. Tale paragone non è un certamente un complimento, ma ci fa ben intuire i rischi che un credente corre se si allontana dal proprio pastore. Gesù, il “buon pastore delle pecore,” è colui che chiama i suoi eletti fuori dall’ovile di perdizione di questo mondo, per fargli entrare nel Suo regno eterno di salvezza.

Due aspetti emergono da questi versi:

1.    Il fondamento dell’opera della salvezza
2.    L’estensione dell’opera della salvezza