Chiesa Pietra Vivente

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01. La risurrezione: dove la vergona della croce muta in gloria eterna

Testo: Marco 18:1-8

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Marco 16:1-8 | La risurrezione: dove la vergona della croce muta in gloria eterna Rev. Vincenzo Coluccia

Se la croce rappresenta il culmine della sofferenza terrena di Cristo, quest’oggi vedremo invece come la risurrezione di Cristo è il culmine della Sua e della nostra gloria sia terrena che eterna. Infatti, vedremo come, proprio grazie alla risurrezione, la vergona della croce viene mutata in gloria, e laddove sembrava che la morte stesse trionfando sulla croce, inequivocabilmente, la risurrezione e la tomba vuota ci pongono dinnanzi il glorioso trionfo della vita!

In questo sermone mediteremo sulla gloria della risurrezione analizzando:

1.    La divina opera della risurrezione (vv. 1-4)
2.    La divina rivelazione della risurrezione (vv. 5-6)
3.    La divina gloria condivisa nella risurrezione (vv. 7-8)

Se confidi in Colui che ti è offerto nel vangelo così come delineato in 1 Corinzi 15:3-4, “che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture,” allora la Sua venuta sarà per te l'evento più gioioso che hai mai sperimentato, perché nella tua unione con Cristo sarai pubblicamente riconosciuto giusto e figlio di Dio.

Ma se non stai confidando in Gesù Cristo così come Egli è ti offerto nel Vangelo, allora la Sua venuta sarà per te la cosa più terribile che potrai mai immaginare e sperimentare, perché sarai sottoposto al giudizio di Dio e berrai interamente il calice della Sua furente ira. Assicurati dunque adesso che Cristo non verrà per il tuo giudizio e la tua eterna vergogna ma per condividere con te la Sua eterna gloria. Come puoi essere sicuro di questo? Confidando nel Cristo Gesù così come ti è offerto nel vangelo. Credi in Lui, credi in ciò che la Bibbia dice di Lui. Confidando in Lui, riponendo tutta la speranza del tuo passato, presente e futuro nelle Sue mani e dicendo: “Signore, io credo che sei risorto dai morti e sei risorto anche per me!”